Educazione Civica

Educazione Civica, il progresso e Totò

 

Per parlare della recentissima e ancora fumosa introduzione dell’Educazione Civica nella Scuola italiana, vorrei iniziare citando la frase di un grande filosofo.
Totò-Tarzan, insieme all’amico scimmia Bongo con il quale è giunto dalla lontana jungla, commentando la prima impressione avuta dai vantaggi della vita moderna in città, dice:
Sai Bongo cos’è il progresso? Quello che non ti serve quando non lo vuoi !

Ora sappiamo bene cos’è il progresso moderno nel campo della Scuola: innumerevoli riforme piccole e grandi che si succedono con un continuo flusso da decenni. Negli ultimi anni hanno avuto la parte maggiore le riforme “senza oneri per lo Stato”. Geniale.

Veniamo ora alla recentissima cosiddetta riforma che “introduce” l’Educazione Civica nella Scuola Italiana, fortemente voluta da politici, istituzioni e sindaci e votata da un gran numero di parlamentari di ogni schieramento.

  1. Chiunque conosca minimamente la Scuola italiana, per esempio un genitore, potrebbe pensare inizialmente che si tratti semplicemente di una riforma fittizia e inutile (trascurando però la regola che tutto ciò che è inutile è anche dannoso). Infatti, per esempio, nella scuola Primaria i testi contengono già le pagine di Educazione civica che viene regolarmente svolta durante l’anno; non cambierà niente, salvo la necessità di trasformare il voto di “Cittadinanza e Costituzione” in Educazione civica” nella pagella.
  2. Invece nella scuola secondaria di primo grado l’ora di Educazione alla Cittadinanza graverà sull’insegnante di Storia che attualmente integra opportunamente i contenuti dell’Educazione Civica nelle attività disciplinari, attraverso confronti tra passato e presente. evidenziando l’evoluzione delle istituzioni, dei principi e dei diritti individuali. Ora, senza aumento di monte ore, dovrà ridurre ad un’ora i contenuti del lungo e impegnativo programma di Storia per dedicare l’altra ora esclusivamente all’Educazione Civica, anche a causa delle specifiche verifiche e interrogazioni necessarie.
  3. Nella maggior parte delle classi della scuola secondaria di primo grado un unico insegnante  avrà quattro discipline in cui valutare l’alunno (italiano, Geografia, Storia, Educazione Civica); darà cioè quattro voti sul totale di una pagella già troppo lunga ed edulcorata, condizionando in positivo o negativo lo scrutinio e soprattutto compromettendo la collegialità del Consiglio di classe, vera trincea in cui la scuola prova a reggere le difficoltà del lavoro dell’insegnamento.
  4. I contenuti di Educazione Civica spazieranno fino all’educazione ambientale, all’educazione alla legalità e all’educazione stradale. Oggi nella scuola secondaria di primo grado (media) tali attività vengono ampiamente svolte all’interno di varie discipline (Geografia, Scienze, Tecnologia ecc.). Dopo la riforma se ne dovrebbe occupare l’insegnante di Storia, del resto avrà un’ora a settimana da impiegare!
  5. Nella scuola secondaria di secondo grado le cose mi sembrano ancora più complicate (almeno dall’esterno), soprattutto nell’individuazione dell’insegnante a cui affidare la disciplina.
  6. Nella Scuola italiana c’è bisogno di tante cose: c’è bisogno di aule, di attrezzature, di banchi e di sedie, di risorse economiche, di dirigenti validi e solidali con il corpo docente, di ore per alfabetizzare gli stranieri, di una riduzione dei progetti estemporanei, di ore per fare attività di laboratorio e di tanto altro.
    Non c’è bisogno: di politici e di gente che non ha messo piede in una scuola da 30 anni che ci dice che serve l’Educazione Civica, una cosa che si fa tutti i santi giorni!!

Dunque possiamo dire che l’introduzione dell’Educazione Civica nella scuola italiana sia senz’altro un progresso, come diceva Totò.